Buon #NationalHatDay a voi!
Buongiorno e buon #NationalHatDay! Oggi in USA è la giornata nazionale del cappello e per onorarla non si fa altro che indossare il proprio cappello preferito. Ma quale? La vastità di scelta dei cappelli invernali per donne, impone di conoscere quale sia quello più adatto al vostro viso. Chi meglio della vostra consulente d’immagine può aiutarvi in questo labirinto di feltro e lana? Come Teseo, seguite il mio filo e ne uscirete sane e salve.
Le golden rules del cappello invernale da donna perfetto
“Una donna senza cappello non sarà mai chic”
ha detto Emily Post, abile socialite americana. Come non essere d’accordo. Per essere al top, però, deve essere quello giusto. Il cappello infatti è un accessorio vicinissimo al viso. Allora no, non possiamo proprio sbagliare.
Cominciamo quindi dalle due regole d’oro del cappello perfetto:
- Il colore deve rispondere alla gamma dei colori del nostro sottogruppo armocromatico
- La forma deve essere in linea con il nostro viso, con la nostra facial shape.
Proprio per questo oggi, nel #NationalHatDay vi svelerò qualche segreto su come scegliere il cappello giusto per la vostra forma del viso. Districarsi tra i cappelli invernali non sarà più un vostro problema. Andiamo a vedere, modello per modello.
Beanie
Un vero classico: la cuffia in lana. Secondo alcuni persino la famosa Venere di Willendorf, le cui origini misteriose risalgono a circa 28.000 anni fa, indossa un cappello beanie.
Storia a parte, il beanie è forse il cappello più usato in inverno: caldo e rassicurante, tiene i capelli al riparo dall’umidità. Ne esistono più tipologie:
- Cuffia: il classico, arriva alle orecchie, come quello qui sotto di Balmain.
- Lungo: si indossa un po’ sceso dietro alla testa. Adoro quello di Max Mara.
- Corto: il cosiddetto ‘zuccotto’. Acne Studios ne propone uno che vedrei perfetto su una Summer assoluta.
Ma è davvero giusto per tutte? Sapete che per me non c’è mai risposta affermativa a questa domanda.
La cuffia in lana ha la capacità di accorciare il viso. Per questo lo sconsiglio a chi ha un viso tondo. Meglio per un volto che ha necessità di lavorare sulla lunghezza. Anche i capelli ricci non sono il massimo per questo cappello: evitiamo l’effetto cocker!
Persino chi ha un naso importante dovrebbe evitare la cuffia e le sue declinazioni: schiacciando sulla fronte, andrebbe ad evidenziare un difetto.
Colbacco
Non lo si vede spesso nello streetwear né tanto meno sulle passerelle, eppure ogni volta che fa la sua comparsa il colbacco diventa sinonimo di stile, regalità e – diciamocelo – opulenza! E pensare che nasce come cappello militare in Russia, dove l’ušanka (ушанка) – questo il suo nome originale – permetteva di nascondersi nella neve.
Eccessivo questo colbacco indossato da Claudia Schiffer sulla passerella di Yves Saint Laurent? Tranquille, Max Mara ha pensato anche a noi comuni mortali, proponendo questo colby bianco che ci piace davvero tanto.
Chi può indossarlo al meglio? Va detto, innanzi tutto, che tra i cappelli invernali questo tipo di cappello, essendo in pelliccia, dona volume alla parte superiore del viso. Decisamente da evitare su un triangolo inverso: il mento sembrerebbe ancora più piccolo e sproporzionato. Sconsiglio il colbacco anche per i visi troppo magri. Consigliato invece a un viso ovale, a un viso squadrato, e persino a un viso diamante.
Baseball Cap
Non è un vero e proprio cappello invernale, eppure negli ultimi anni lo abbiamo visto praticamente sempre e ovunque: stiamo parlando del Baseball Cap.
Nato in ambiente sportivo – come suggerisce il nome – è caratterizzato dalla visiera, capace di proteggere i giocatori di baseball dal sole. Caratteristico anche il logo stampato sul davanti, per sottolineare l’affiliazione alla squadra.
Gli stilisti ne hanno preso spunto proprio per creare i propri adepti. È il caso di brand come Balenciaga e Vetements che, ispirandosi all’urban style, ne hanno fatto una religione.
Vale anche per il Baseball Cap che non a tutti sta bene. Nel caso di un viso corto, ad esempio, andremmo ad accorciare ulteriormente. Perfetto invece per chi ha una fronte piuttosto alta, per i visi squadrati, ma anche per gli ovali.
Bucket
Il Bucket è stato di certo un must have del 2020, ma anche nel 2021 resterà sul podio dei cappelli invernali. Nato tra i pescatori irlandesi dei primi del 900, che ne apprezzavano il materiale antipioggia, giunto in Vietnam con le truppe americane, tornato di moda negli anni ’80 con la cultura hip-hop, possiamo dire che questo modello ne ha viste davvero di tutti i colori.
Chi può sfoggiare questo cappello tanto amato quanto odiato?
Il bucket apre e schiaccia: per questo è perfetto per un viso tondo e per un ovale e uno squadrato. Da evitare sui visi magri, sui quali andrebbe ad accentuare l’assenza di guance.
Essendo abbastanza grande e visibile, attenzione ai colori. Consiglio questo carta da zucchero alle summer soft e il burberry ad una deep autumn.
Turbante
Non è certo un copricapo per tutte le teste. Il turbante è prerogativa di donne chic e coraggiose. Dalle origini antiche e medio-orientali, fa il suo ingresso nella moda nel XVIII secolo in Inghilterra. Ma fu Paul Poiret, designer francese, a renderlo popolare negli anni ’10, aggiungendo piume e elementi gioiello.
I modelli sono davvero sconfinati, ma per semplificare ne identifichiamo due:
- arricciato
- con nodo
Il modello di Yves Saint Laureant (senza nodo) che qui proponiamo è adatto a un triangolo inverso e a un viso ovale. Attenzione invece al turbante col nodo per chi ha il mento sfuggente: il difetto sarà enfatizzato dall’altezza del nodo. Bene invece per accorciare un viso lungo. Da evitare per i visi troppo rotondi. Effetto uovo di pasqua in agguato!
Non è forse tra i cappelli invernali più pesanti, ma le donne tres chic non avranno paura del freddo, ne sono certa.
Sailor Hat
Torniamo in mare aperto con questo modello sailor. È un cappello invernale che abbiamo visto spopolare nelle ultime stagioni. Come non pensare a Madonna, che negli anni ’80 ne ha fatto un cult!
Madonna ha un viso diamante e certamente ha fatto centro con questo cappello. Sta bene infatti ai visi medi, ma non a quelli corti. La visiera, infatti, andrebbe a nascondere troppo il viso.
Il brand francese DON, propone una vasta gamma di modelli, per questo vi consiglio di andare a sbirciare sul suo profilo Instagram che vi linko qui.
Coppola
Ecco finalmente un cappello adatto ai ricci: la coppola. Cappello maschile, detto anche newsboy hat, perché indossato dai ragazzi che portavano i giornali, è entrato di diritto tra le fila della cappelleria al femminile.
Se siete fan di Emily in Paris avrete sicuramente adorato questo cappello di Dior. Purtroppo è ormai un pezzo vintage, raro e ricercatissimo, quindi, buona ricerca!
Per le impazienti propongo invece questo pezzo di D&G. Ma ricordate: il nero non sta bene a tutte!
Basco
Come non inserire nella nostra lista di cappelli invernali per donne il basco! Un classico versatile e di tendenza, che richiama immancabilmente lo stile francese bohémien. Unisex, è grazie a Pablo Picasso che il basco diventa la cifra distintiva dell’artista anti-convenzionale. Non solo. Con il film Bonnie e Clyde diventa invece sinonimo di ribellione e di una vita vissuta al di là della legge, ma sempre al di qua dello stile.
Per il basco basta davvero essere bohémien e uno sguardo da diva. Sta praticamente bene a tutte, ma bisogna saperlo indossare.
- Laterale: bilancia un’asimmetria del viso, se portato dal lato della frangia
- Centrale e alto: allunga un viso corto o troppo tondo
- Basso: accorcia i visi lunghi.
Ecco alcuni baschi che mi sono piaciuti.
Cappello a tesa
Che sia un borsalino o un Fedora il cappello a tesa è sinonimo di classe sin dalla fine dell’800. A differenza degli altri, nasce come cappello da donna e poi diventa accessorio maschile. Dopo essere stato must have dei personaggi dei film noir degli anni ’50, perse popolarità negli anni ’60, con il diffondersi dello stile casual. Curiosità? Le auto di quegli anni non permettevano di indossarlo alla guida!
Un cappello nato con l’immortale icona di stile Sarah Bernhard non poteva che tornare di moda. E così arriviamo ai modelli contemporanei. Date un’occhiata a questo brand che trovo fantastico: Nick Fouquet.
Aggiungetelo alle fila dei vostri cappelli invernali, donne! Ma ricordate: la tesa stretta aiuta a verticalizzare e (non lo avreste mai detto) ad allargare le spalle. Una tesa larga, come quella del Fedora, va ad accorciare visi lunghi e più magrolini.
Vai di festeggiamenti!
Come avete potuto vedere i cappelli invernali per donne sono davvero tanti. Spero che la mia guida vi sia d’aiuto. Vi lascio ai festeggiamenti di questo #NationalHatDay. Divertitevi a scegliere il cappello che più vi valorizza e che vi fa sentire à la mode.
Non sai qual è la tua facial shape? Con la consulenza a te dedicata non avrai più dubbi.
Vuoi conoscere il tuo sottogruppo armocromatico? Scoprilo con me.